L'autunno ha a volte luci così terse di Giovanni Raboni, da Quare tristis In questa poesia il poeta guarda all'autunno con stupita meraviglia. E quando gli capita di ricordare tali immagini, l'autunno - stagione del lento spegnersi delle luci e del correre del tempo - gli pare ancor più bello della primavera. L'autunno ha a volte luci così terse e, sugli alberi, rossi di così atroce dolcezza che il cuore si spezzerebbe vedendoli. In diverse più innocue incombenze dunque si finge 5 assorbito e lascia che siano gli occhi a incantarsene, a impregnarsene, sciocchi e intrepidi come sono… Poi stinge a poco a poco o forse trascolora come fa, salendo, la luna, quel 10 tetro fulgore, scrudelisce nel pulviscolo del tempo, e solo allora uno ha il coraggio di dire quant'era bello - più bello della primavera. (Rodolfo Zucco (a cura di), 2006, L'opera poetica. Raboni, i Meridiani, Milano: Mondadori, p. 979) 31. La poesia è fatta di tre quartine e di due versi finali; i versi sono legati da rime secondo uno schema metrico facilmente individuabile. Quale? |