GRANDINAVAN LE PALLE NEMICHE

Ferruccio Cainero

 

Un tifoso di calcio, avvolto nella sua bandiera, irrompe all'improvviso in teatro, per sfuggire ai tafferugli del dopo partita. È un simpatico proletario, chiacchierone e spiritoso, un talento naturale, quasi un cabarettista, come se ne trovano tanti nei nostri bar. Porta quella bandiera perché in qualche cosa bisogna pur credere e lui di questi tempi non riesce a trovare di meglio. I ricordi dell'infanzia, la radio, le canzoni, la bicicletta della mamma, quelli hanno ancora un senso preciso, ma il presente gli sfugge, non lo capisce e il futuro poi? Intanto parla, racconta, sproloquia, come un piccolo redivivo soldato Scweik e la sua allegra idiozia è di una tale purezza, che tutto questo nostro mondo vi si può specchiare. Uno spettacolo divertente, commovente, e che fa riflettere. Sospeso tra passato e futuro, come un acrobata in bilico sul presente.