L'arboreto Estate

 

l’arboreto…è arrivata l’estate
laboratori e residenze creative a far vivere i sentieri, le foresterie e il nostro teatro nel bosco, danza, drammaturgia, teatro…. e alle prime ombre della sera anche quest’anno la magia del cinema, con la vela illuminata che porta le immagini negli antichi borghi della provincia… ed una giornata speciale al festival di santarcangelo per “manifestare” il proprio amore per il teatro.


Calendario
luglio - agosto e prima metà settembre 2005
laboratori – residenze creative - eventi

dal 4 all’10 luglio
autobiografie di ignoti
residenza creativa di Serra Teatro, Teatro della Centena, Le Belle Bandiere
direzione artistica Elena Bucci
in collaborazione con Progetto Teatro Argo Navis itinerari teatrali nella provincia di Rimini, Sagra Musicale Malatestiana, l’arboreto mondaino
Da tempo affascinata dalla moltiplicazione degli eteronomi di Fernando Pessoa, dal moltiplicarsi delle visioni del mondo e delle personalità evocate da Virginia Woolf e dalla tentazione di vederli fratelli nella tensione a vivere tanto intensamente da non poter sopportare la vita, sono stata guidata da una sequenza di incontri e apparenti coincidenze a disegnare un progetto che a sua volta, pur essendo uno, si moltiplica. Infatti comprende un mio assolo con musici, un barista e un pittore, un cortometraggio, uno spettacolo con cinque attori e un evento particolare con un gruppo di attori più numeroso e un musicista compositore.
Quest’ultimo evento, Naufraghi del Bar Calypso, ha trovato ospitalità nella dimora dell’arboreto dove incontrerà il pubblico a metà del suo percorso, in forma di prova aperta. Tutti i lavori sono ambientati in un bar, che potrebbe essere lo stesso in epoche diverse. L’ora è sempre notturna e i personaggi che lo abitano si perdono nelle biografie altrui come nella continua reinvenzione della propria. Si trovano ad allentare i confini usuali che delimitano l’io per lasciare uscire le molte vite di ognuno e per lasciarsi invadere dalle molte vite degli altri. A volte il bar sembra coincidere con isole di calore, a volte diventa specchio di una sensibilità contemporanea orfana di visioni per il futuro, a volte sembra una zattera per profughi che sognano utopie.

Elena Bucci ha fatto parte del nucleo storico del Teatro di Leo di Leo de Berardinis dal 1985 al 1999. Premio Ubu come migliore attrice per lo spettacolo Riccardo III di Claudio Morganti. Nel 1992 fonda con Marco Sgrosso la compagnia Le Belle Bandiere, per la quale è attrice, autrice e regista. Fra i suoi ultimi spettacoli Non sentire il male, Bambini, Canti per elefanti. Parte del suo lavoro è dedicato alla comunicazione tra le arti, per cui collabora stabilmente con musicisti, artisti visivi e danzatori.
Serra Teatro e Teatro della Centena si incontrano nel 2000 quando fondano Pianoterra, un progetto e un luogo di formazione, di produzione, di ospitalità teatrale, a Rimini. All’interno della progettazione di Pianoterra condividono linee comuni nella salvaguardia delle identità di compagnia. Lavorano insieme per la prima volta nella coproduzione con il Teatro degli Dei per lo spettacolo Dovevamo scegliere (e siamo stati scelti).

domenica 10 luglio, ore 19
teatro dimora - mondaino
naufraghi del bar calipso
prova aperta al termine della residenza creativa con gli attori del laboratorio di formazione I e II
musiche originali e alle tastiere Andrea Agostini
coproduzione Serra Teatro, Teatro della Centena
Le Belle Bandiere, l’arboreto mondaino

sabato 16 luglio, ore 21.00
Festa Infea
musiche nella natura
una festa con musiche e balli nel rispetto dell’ambiente
Shatadoo in concerto
live set dj Asio
ingresso gratuito

sabato 23 luglio, ore 21.15
Teatro Dimora
nell’ambito di Voci nel Castello 2005
la saga dei malatesti
Tragicommedia dell'arte scritta e diretta da Eugenio Allegri
Drammaturgia e Regia: Eugenio Allegri
Assistente alla Regia: Daniela Lupparelli
In scena: Francesca Airaudo, Valentina Cenni, Maria Costantini, Alberto Guiducci, Giorgia Penzo, Riccardo Maneglia, Antonio Vanzolini, Mauro Zanni
Costumi: Rosalba Magini
Danze: Lidia Robba
Duelli teatrali: Alberto Di Candia
Canto e Musica: Marco Amistadi
“Fin dalle origini il teatro, tra i suoi molti aneliti, ha mostrato quello di interpretare la società e la storia dell'uomo: nel concetto di "Rappresentazione" si esprime meglio che in qualsiasi altro la chiarezza di tale intento. Si è trattato e si fratta in sostanza di interpretare il proprio tempo e tramandarne la testimonianza del suo corso attraverso il tratto profondo seppur non indelebile dell'arte teatrale, arte che però non è e non può essere rinchiusa nell'angusta seppur dorata prigione della scrittura.
Accade anche che una particolare forma di teatro tramandi essa stessa poiché entra a far parte a pieno titolo dei fenomeni storici che caratterizzano una determinata società in un determinato tempo: quando ciò accade, quando nasce l'idillio fra teatro e società, l'epoca che ne testimonia le nozze è solitamente un'epoca fortunata. Così deve essere stato per buona parte del Medioevo e certamente per tutto il Rinascimento perché fu allora che sullo slancio di un grande fermento religioso, militare, politico, sociale, economico ed artistico spiccò il volo la più straordinaria delle forme teatrali che il nostro paese abbia generato: la Commedia dell'Arte. Non vi fu corte italiana dell'epoca che non avesse a palazzo una compagnia di comici, stabile o in transito, e non vi fu signore che non amasse ritrovarsi interpretato da uno qualsiasi dei grandi attori del tempo. Così, o meglio, anche così si tramandarono le storie e le leggende del '500 e del '600.
Oggi, a distanza di cinque secoli, la Commedia dell'Arte vive ancora in Italia e in tutto il mondo e sempre di più i giovani attori si alternano sui palcoscenici a indossare le maschere celebri di Arlecchino e compari e sempre più il pubblico si dispone con divertimento e curiosità ad ascoltare storie antiche ricostruite con i canoni della modernità. Con questi intenti teatrali ho affrontato le storie dei Malatesti e del territorio di Romagna estrapolando i tratti salienti di vicende che diedero vita a una vera e propria epopea. Il titolo, LA SAGA DEI MALATESTA, non deve trarre in inganno: nulla potrà essere generico né lasciato al caso: grazie al prezioso lavoro degli attori e di tutti coloro che si troveranno a collaborare alla messa in scena di questo spettacolo, insieme racconteremo la Storia ma dispenseremo leggerezza.”
Eugenio Allegri

martedì 2 e mercoledì 3 agosto
sulla fragilità e il corpo articolare
laboratorio per danzatori
condotto da Virgilio Sieni - compagnia Virgilio Sieni Danza
Il laboratorio indagherà la costruzione dell’azione articolare nel dettaglio e nell’interstizio, un corpo avvolto nel vuoto. Nei suoi laboratori, attraverso lo studio della tecnica, della composizione e dell’improvvisazione, Virgilio Sieni affronta il rapporto con lo spazio e le arti visive, con la voce e la musica.

La sua ricerca sul movimento è verso una lingua personale non fine a se stessa, non è puro esercizio stilistico, ma ha di mira un processo di trasformazione della materia, della tecnica e dei contenuti in forma ridotta all’essenziale, ma copiosa in quanto a vocaboli e significati.
Nel lavoro di Sieni è evidente come il movimento, il corpo si muovano alla ricerca di una lingua fatta di mille parole e frasi, di grammatiche, di segni, di immagini: una forma in crescita continua composta di figure e congiunzioni mai concluse e terminate in un repertorio. Sergio Risaliti

Virgilio Sieni è uno dei massimi coreografi contemporanei italiani. Dopo aver studiato arte, architettura e danza a Firenze, si trasferisce in Giappone per apprendere lo Shintaido, una tecnica marziale “danzata” accompagnata dalla voce. I suoi studi di danza proseguono tra Amsterdam e New York. Dal 1983 dirige una propria compagnia che, oltre a una costante presenza nei teatri italiani, lo porta a essere ospite di numerose rassegne internazionali. Le maggiori compagnie italiane si affidano a lui, sue sono le creazioni per il Teatro alla Scala, per il MaggioDanza di Firenze, per il Teatro San Carlo di Napoli, per il Balletto di Toscana e per il Teatro Massimo di Palermo. Molti sono stati i riconoscimenti attribuitegli, tra gli ultimi il prestigioso Premio Ubu.

dal 5 al 16 agosto
chôra
histoire du pauvre petit Popocatepel
residenza creativa della compagina Nanaqui per la realizzazione dello spettacolo
Chôra
di Céline Astrié
coproduzione Biennale di Venezia, Théâtre de la Digue à Toulouse, La Rose des Vents, La Ferme du Buisson,
Service Culturel BCLA Ambassade de France, l´arboreto mondaino;
con la partecipazione di Théâtre National de Toulouse, Mairie de Toulouse
Il progetto che proponiamo con Chôra solleva la questione essenziale dell’orientamento e della destinazione della rappresentazione teatrale. Il punto di partenza del nostro cammino è l’esperienza della rappresentazione, del linguaggio e dello spazio di comunicazione che è l’arte teatrale, vissuta come passione. L’arte non è per noi un mezzo di liberazione, d’espressione o di sublimazione ma, prima di tutto, una spinta di negazione, di alienazione, la scena in luogo della morte. Quando ci domandiamo quale desiderio ci spinge in una sala teatrale, per rappresentare o per raccoglierci davanti a qualche cosa, noi ci accorgiamo che questo desiderio è condizionato da tutta una tradizione che ci ha fatto perdere il senso del nostro venire qui, a teatro. Per noi l’arte teatrale rimane qualche cosa di inquietante e di misterioso, è un atto “contro natura”, originario, perché una comunità si forma e si nomina attorno a questo specchio che ci ricorda che noi non siamo liberi, e ci rimette in contatto con questi territori oscuri e dimenticati dove l’uomo cerca il senso della sua esistenza.

Nanaqui è una giovane compagnia teatrale francese originaria della città di Toulouse. Inizialmente un gruppo di studenti che si forma attorno all’opera di Antonin Artaud e ai corsi di Raymonde Hébraud-Carasco all’Università di Toulouse nel 1999. Il gruppo diventa una compagnia con la sua prima creazione Automythographie, uno spettacolo ispirato al volume XIV dell’opera completa di Antonin Artaud. La compagnia è diretta da Céline Astrié, regista, nata nel 1977. Dal 1990 al 1995 segue i corsi di teatro di Madaleine Achard, regista. Parallelamente alla pratica teatrale prosegue gli studi superiori di filosofia dell’arte. Attualmente sta redigendo una tesi in estetica del teatro che si intitola Teatro e crudeltà.

dall’1 al 4 settembre
scrittura dalle scritture - ovvero la vera storia di giuda
laboratorio per attori-autori intorno alle mitologie dei Vangeli
condotto da Paolo Puppa
Partendo dai passi relativi al tema del tradimento, presenti nelle sacre Scritture e nei Vangeli apocrifi, oltre che da il testo specifico Parole di Giuda, il seminario ospita frammenti di racconti, difese e panegirici del personaggio stesso, e allo stesso tempo traduce sulla scena le nuove verità emerse intorno ad una creatura tanto vilipesa.

Paolo Puppa è ordinario di storia del teatro e dello spettacolo alla facoltà di lingue e di letterature dell’Università di Venezia e direttore del dipartimento di storia e critica delle arti. Ha insegnato in università straniere, come a Londra, Los Angeles, Toronto, Middlebury, Budapest, Parigi. È autore drammatico con vari testi alle spalle, spesso tradotti e allestiti anche all’estero. Alcuni suoi copioni hanno ricevuto premi importanti come il Pirandello e il Riccione-giuria. Come studioso ha firmato numerosi saggi. Da un anno a questa parte il commediografo professore si diverte a leggere personalmente i propri miti in giro per il mondo, da Pechino a San Paolo, da Princeton a New York e alle principali città italiane. Di recente ha iniziato una terza serie di monologhi legati alla tradizione biblica, tra cui Abramo, Salomè contro la guerra in Afganistan e Gerusalemme - Tre donne per un Dio solo contro la guerra israeliana-palestinese.

domenica 4 settembre, ore 18.15
teatro dimora - mondaino
scrittura dalle scritture - ovvero la vera storia di giuda
presentazione del lavoro realizzato dai partecipanti al laboratorio per attori-autori intorno alle mitologie dei Vangeli
condotto da Paolo Puppa


dal 9 all’11 settembre
tragedia e dialogo
Madri Regine, Fratelli di Sangue, Figli al Macello, Padri Assenti
laboratorio condotto da Laura Curino
La lettura di due tragedie, Le Fenicie e Le Troiane, di Euripide. Due città verso la distruzione. Due diversi punti di vista sulla guerra. E la pretesa di poterne spiegare le ragioni.
Madri regine, fratelli di sangue e padri assenti. Lavoreremo alla comprensione del testo, all’approfondimento dei personaggi con particolare riferimento ai dialoghi.
Cominceremo dal dialogo invocato come luogo della disanima delle ragioni, della ricerca di ricomposizione del conflitto, duello verbale per evitare lo scontro di sangue, lo studieremo nel suo essere illusione di conciliazione nella parola. Fino ad affrontare il dialogo stesso come scontro, metafora della battaglia, arma di reciproca offesa senza rimedio.

Laura Curino è nata a Torino. È tra i fondatori del Laboratorio Teatro Settimo. È autrice e attrice di numerosissimi spettacoli. Realizza letture, conferenze, seminari e laboratori presso le università di Bologna, Genova, Padova, Siena, le Accademie di Belle Arti di Napoli e L’Aquila, l’Università Cattolica di Milano e di Brescia, l’Istituto Orientale di Napoli, la Civica Scuola d’Arte Drammatica “Paolo Grassi” di Milano, la Scuola Holden di Torino, nonché laboratori per allievi attori presso numerose compagnie italiane e progetti di formazione per insegnanti. Nel giugno 2003 vince il Premio Hystrio alla drammaturgia. Nell’ottobre 2004 partecipa, con il video teatrale Il conte Aigor sulla vicenda di Igor Marini e lo scandalo Telecom Serbia, alla trasmissione di Milena Gabanelli “Report” in onda su Rai Tre.

 

associazione culturale l'arboreto
vicolo gomma 8, 47900 rimini
tel e fax 0541 25777
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