PIETRO FORMENTINI

 

Ricordo di essermi dotato anni fa di una laurea in Lingue e Letterature Straniere, mai utilizzata come tale. La lingua straniera che oggi meglio conosco e pratico è quella della poesia: mia vera seconda lingua, "straniera" poichè nelle sue variate strutture è diversa rispetto alla normale lingua italiana di comunicazione, ed ancor più "straniera" in quanto ben scarsamente fruita nella quotidiana vita di relazione. Molto tardi sono arrivato alla poesia attraverso il teatro che avevo cominciato a praticare giovanissimo allestendo spettacoli con i miei compagni di scuola, e diventando poi professionista mentre già studiavo all'Università. Sognavo di fare l'attore comico: certamente "comico" era questo mio desiderio che vivevo con drammatica tensione; mi piaceva ridere e far ridere gli altri; pensavo che ridendo si potesse pensare meglio e di più, e morire un po' meno, o forse non morire affatto. Per fare teatro mi servivano i suoni, i ritmi e le cadenze delle parole, non soltanto i loro significati; erano indispensabili alla mia immaginazione e a quella degli attori che con me lavoravano e che io dirigevo. Scrivevo i miei primi testi in versi, ed erano testi satirici, versi comici, che presentai poi in uno spettacolo professionale "di giro" nei teatri off italiani con il titolo BESTIA RIDENS - poema di animali che generano uomini che generano oggetti, di oggetti che distruggono e divorano gli uomini che li hanno prodotti. Continuando a far teatro, ho visto rappresentata qualche mia commedia, qualcuna diretta da me: RIUSCIRÀ IL NOSTRO SANCIO A DIVENTARE DON CHISCIOTTE?, MACCHINA COMICA, GODOT&GODOT&GODOT; in particolare per ragazzi: FANTATEATRO, FAVOLINA (Storia di Scimmia e Robot nella ForestaBosco), STORIA DELLA CASA CHE VOLEVA CAMBIAR CASA. Anche poesie destinate alla pagina e non al teatro ho scritto: e sono per la maggior parte poesie per ragazzi. Questa particolare destinazione ad una seppur ampia fascia di età rischia di non farle prendere in considerazione e valutare come vere e proprie poesie. Io le ho invece vissute - e le vivo come tali (se necessario, parliamone! Come si suol dire). Mi piace rivolgerle a quei lettori/ascoltatori che per la loro particolare età sanno vivere insieme a me la tensione immaginativa del far nascere un linguaggio sempre nuovo, di cui c'è gran bisogno per ripensare e provare in modo nuovo idee e sentimenti di sempre, anche per progettare nuove sensibilità che non tarderanno a formarsi e di cui bisogna favorire la nascita. Cerco una parola poetica che si risolva nella scrittura, ma anche capace di essere riscritta dalla voce che la comunica, quindi aperta ai suoni e al ritmi vocali. Una scrittura che generi sempre l'immaginazione di sé e di ciò che è continuamente altro, in dinamico movimento, in attiva trasformazione. Una "scrittura parlante" e una "voce scrivente" che sappiano immaginare e comunicare la complessa multimedialità del mio vivere oggi. Ho pubblicato le raccolte POESIAFUMETTO e PAROLAMONGOLFIERA presso le Nuove Edizioni Romane, POLPETTINE Dl PAROLE, edizioni Salani nella collana i Criceti. E sono anche in circolazione altre mie raccolte poetiche, edite nei modi più diversi e fuori norma, con questi titoli: IL GIOCO DELLA RIMA, FACCIA Dl POLLO CON 2 CAPPELLI, LE CARTASTORIE (disegni con didascalie rimate), TANTI SASSI FATTI Dl PAROLE, DIARIO Dl POESIA. Per i ragazzi e no, il mio è un fare poesia che si alimenta sia di immagini visive che sonore; la cultura letteraria non mi è certamente estranea (Villon, Rabelais, Coleridge, Rimbaud, Campana, Garcia Lorca, Palazzeschi, Majakovskij, Brecht, Queneau, Zanzotto), ma filtrata attraverso una costante curiosità per le immagini che le parole contengono e sanno suscitare, e una continua ricerca di possibili strutture linguistiche capaci di provocare vive e insolite immagini mentali. Scrivevo le mie prime poesie mentre alla radio RAI realizzavo come autore e regista i miei originali radiofonici destinati ad un pubblico di ascoltatori adulti. II lavoro radiofonico mi appassionava: ero a tu per tu con la parola scritta e parlata, con una parola-suono che costituiva il materiale fondamentale delle mie ricerche di scrittura e di regia. Numerosissimi sono state le mie regie e i miei radiodrammi (oltre a diversi programmi a puntate), con alcuni dei quali sono risultato vincitore 2 volte del premio Italia, 2 volte consecutive del Prix Monaco (Montecarlo), del premio UHER, del premio Ondas (Spagna), del Meeting EuropaRadio (Germania). Le mie commedie sono state trasmesse da emittenti internazionali... FANTAFILM, TARZAN' STORY, ROBOT li ho composti inventando un linguaggio plurilingue fatto di inglese-francese-spagnolo-italiano-tedesco contemporaneamente, il che ha poi permesso a quei programmi sonori di essere trasmessi all'estero senza traduzione e nella stessa versione da me diretta. Qualcosa ho realizzato anche per Ia TV (RAI), con i miei testi e regia: LE FILMASTROOCHE (6 trasmissioni di testi poetici con immagini), DIRE FARE IMMAGINARE POESIA (laboratorio di creatività poetica, 2 trasmissioni), PICCOLI FILM (6 "corti" con protagonisti personaggi bambini nel programma "Zero-Sei"), I RACCONTI ILLUSTRATI, INTERVISTE A ME STESSO, L'ORA DEl RAGAZZI (nel contenitore "Lo Zibaldone del Lunedì"). Ho scritto anche racconti, per Ia maggior parte non ancora editi, tranne alcuni pubblicati sulla rivista "LiBer"... Leggo solitamente i miei racconti in pubblico - mi piace riscrivere con la voce le parole, aggiungere ad ognuna di esse quella che è la mia "immaginazione vocale"- quando faccio laboratori, incontri, letture della mia produzione scritta. Sono sempre più spesso impegnato in laboratori e incontri di creatività linguistica e poesia nelle biblioteche, nei circoli culturali, nelle scuole... I laboratori sono diventati il mio teatro quotidiano, che amo ancora di più poiché non sono costretto a farlo soltanto alla sera alle canoniche ore 21, ma posso realizzarlo alla luce del giorno senza gli artifici del palcoscenico: con questo teatro trasferisco ai diversi livelli degli ascoltatori/spettatori/fruitori le mie esperienze e ricerche di drammaturgo e regista. A Reggio Emilia, in collaborazione con il Teatro Municipale, dirigo il laboratorio di lettura per insegnanti e studenti "II Teatro delle Pagine": ho messo in programma lo studio e la realizzazione scenica di questi tre testi: "II mondo salvato dai ragazzini", un travolgente poemetto di Elsa Morante, "La fine del Titanic", amaro grottesco poema di H.M. Henzensberger, e "Alice nel paese delle smeraviglie", stesso titolo di una mia poesia pubblicata in "Poesiafumetto" per un copione di nuova invenzione composto da collages di testi di autori vari.