AMBRA E MAGNETITE La Terra era un disco piatto che galleggiava su una distesa dacqua senza fine. E lacqua era il principio unico di tutto luniverso, lelemento da cui traevano origine la materia e la vita. Nel cielo, più vicini alle cose divine che a quelle umane, giravano il Sole, la Luna, i pianeti, le stelle. Ma le loro rivoluzioni obbedivano a ritmi ormai conosciuti, tanto che i sapienti erano in grado di calcolarne le posizioni e di prevedere le eclissi. Queste erano le conoscenze dellUniverso nel VI secolo a.C., quando il filosofo greco Talete di Mileto, uno dei sapienti che avevano contribuito a elaborarle, cominciò a ragionare sulle misteriose forze attrattive tipiche di alcune sostanze naturali. Da tempo immemorabile erano note le proprietà dellambra, una resina fossile che affiora in molte località della terra assieme ai resti carbonizzati di antiche foreste. In molti avevano notato che, se si prende un pezzetto di questa sostanza e lo si strofina su un panno di lana, essa acquista la capacità di attrarre granelli di polvere, pagliuzze e altro materiale leggero. Unaltra sostanza naturale, la magnetite, un minerale scuro e pesante che si trova in prossimità dei giacimenti di ferro, sbalordiva per la sua capacità di attirare frammenti di ferro e altri metalli. Si raccontava che le punte ferrate dei bastoni dei pastori della Magnesia, località ricca di affioramenti del prodigioso minerale, restassero addirittura attaccate al terreno. Di che natura erano, si chiese Talete, le forze responsabili di questi due fenomeni? Talete, ai suoi tempi, era considerato il più autorevole dei Sette Sapienti della Grecia. Gli storici moderni lo reputano il fondatore della filosofia e della scienza occidentali, il primo che abbia tentato di formulare una teoria unitaria dellUniverso e della materia. La sua concezione del mondo, tuttavia, abbondava di elementi soprannaturali. La spiegazione che il filosofo diede delle proprietà dellambra e della magnetite fu di carattere magico. Talete pensò che ambra e magnetite avessero una specie di anima e che questa esercitasse un potere attrattivo. La strada delle speculazioni scientifiche era, comunque, aperta. Altri filosofi greci successivi a Talete, per esempio quelli appartenenti alla scuola degli atomisti, attribuirono le attrazioni alleffetto di un fluido capace di trasferirsi da un oggetto allaltro: una spiegazione ancora approssimativa, ma molto vicino alla realtà. (Tratto da: F. Foresta Martin, Dallambra alla radio, Trieste, Editoriale Scienza, 1995, pp. 9-11) Perché l'autore inizia il secondo capoverso (evidenziato nel testo) con la congiunzione "ma"? |