I conflitti tra i bambini e i genitori aumentano sensibilmente dopo il primo anno. Prima di questa età, l'autonomia molto ridotta del bambino permette di avere su di lui un controllo relativamente facile. Il bambino è dal canto suo più arrendevole che nel periodo successivo, proprio perché cosciente della sua impotenza e dipendenza dall'adulto e perché non ancora spinto così fortemente dalla sua biologica tendenza all'autonomia a opporsi alla volontà degli adulti. La conquista del camminare, con l'aumento di autonomia che ne consegue, in parte rallegra l'adulto ma in parte lo irrita. Pur diventando di giorno in giorno più autonomo, cosa insieme desiderata e temuta, il bambino interferirà più attivamente di prima nella sua vita, lo costringerà ad occuparsi di lui anche se non ne ha voglia e non gli lascerà più come un tempo la scelta se occuparsene o ignorarlo. Il rapporto, diventato più antagonistico, eccita l'autoritarismo dell'adulto. È molto diverso aver a che fare con un bambino che si può confinare nel suo lettino, nel recinto, nel passeggino, sempre ingabbiato e sotto controllo, piuttosto che con un bambino che scorrazza per casa toccando ogni cosa, che ha una mobilità tale che gli consente di sottrarsi tanto più spesso e con maggior successo alle imposizioni dell'adulto. (Tratto da: Elena Gianini Belotti, 1973, Dalla parte delle bambine. L'influenza dei condizionamenti sociali nella formazione del ruolo femminile nei primi anni di vita, Milano: Feltrinelli, pp. 58-59) 47. Le virgole sono adoperate nel brano con varie funzioni. Indica per ciascuna delle seguenti sequenze la funzione svolta dalla virgola (ognuna delle virgole è evidenziata nel testo). |