Suggestioni della Voce

Tecniche elaborate dal Roy Hart Theater e proposte da Lisa Ferrari del Pandemonium Teatro.

Utili alla scuola, non sono esercizi di dizione.

 

Presentazione

Esercizio nome. Come primo approccio gli allievi sono invitati a pronunciare il proprio nome e a riflettere su di esso sia per quanto riguarda i suoni che l'emotività. Ad esempio: io mi chiamo Claudio, il suono iniziale è brusco (Cl), ma poi diventa più musicale, così il mio carattere... Il nome mi è sempre piaciuto perché...

Suoni

Codificati dei fumetti. Si tratta di suoni stereotipati, facilmente comprensibili perché facenti parte di un codice conosciuto (gulp, smack...).

Naturali. Sono i suoni che tentano di riprodurre i rumori di animali, agenti atmosferici, oggetti (fischio del vento, ruggito del leone...)

Umani. Sono i suoni prodotti dalla voce umana, non sono imitativi. (Non stiamo ancora parlando di parole: per ora ci occupiamo di colpi di tosse, fischi, pianto...).

Gioco suoni. Gli allievi vengono divisi in gruppi. Ogni gruppo deve creare una storia di senso compiuto utilizzando una sequenza di suoni appartenenti al genere loro assegnato (o suoni naturali, o umani, o codificati).

Lettura 1

Scegliere un brano. Ogni allievo sceglie un breve brano di prosa di suo gradimento.

Cadenza, pause. L'animatore deve rendere gli allievi consapevoli del proprio modo di leggere. Può far ad esempio notare che l'allungamento delle vocali crea inflessioni non volute; per migliorare la pronuncia in chi tende a "mangiarsi" le sillabe finali, a volte è utile l' esercizio di aggiungere la lettera T dopo ogni parola letta.

Vocali e consonanti. Un altro esercizio che migliora la pronuncia è il leggere un testo saltando le consonanti o le vocali. L'esercizio va ripetuto spesso. Fare attenzione nella lettura delle sole consonanti a non introdurre suoni leganti: ad es. "tetto" diventa "t tt" e non "tititi". Mantenere il senso logico ed espressivo della frase.

Suoni che non esistono

Possiamo divertirci ad associare dei suoni (suoni, non parole!) ad oggetti che in realtà non ne hanno. Generalmente si usano metafore inconsce. Provate ad assegnare un suono a: "lunghi capelli biondi", "noia", "bella giornata estiva"…

Caratteristiche del suono: volume

Vari livelli di volume

Voce sussurrata. Ripetere "Mi chiamo Lisa, ma non dirlo a nessuno".

Voce in lontananza. "Mi chiamo Marco e vengo da lontano".

Urlo. Urlare sembra facile, ma non lo è, spesso capita che di fronte all'insegnante non si riesce a "lasciarsi andare".

Lettura 2

con voce sussurrata

con voce in lontananza

con volume diverso

crescendo di volume

Caratteristiche del suono: timbro

Dare una caratterizzazione fisica della voce attraverso un personaggio

Orco. Ripetere: "Io sono un orco", probabilmente la voce sarà profonda, ma esistono 1000 ocrchi diversi: terribile, tonto, vecchio, vegetariano…

Strega. "Io sono una strega", probabilmente la voce sarà nasale, ma esistono 1000 streghe diverse: perfida, pasticciona, malaticcia…

Fata. "Io sono una fata", probabilmente la voce sarà di testa, ma esistono 1000 fate diverse: dolce, altezzosa, bonacciona…

Lettura 3

Con voce da orco

Con voce da strega

Con voce da fata

Caratteristiche del suono: tono

Gioco orchestra (tono + volume). Si forma un'orchestra di circa 5 persone; ognuna di queste sceglie un suono differente: una vocale, un'esplosiva, una nasale, ecc. I suoni possono essere continui o intermittenti con ritmi diversi. Il direttore d'orchestra potrà rivolgersi a tutti o solo ad alcuni allievi e indicherà di aumentare o diminuire il volume allontanando o avvicinando i palmi delle mani. Indicherà il tono alzando o abbassando le mani. Ovviamente i due movimenti si possono combinare ottenendo contemporaneamente variazioni di tono e volume.

Lettura 4

diversi toni

crescendo di tono

Stimoli dalle parole: sensorialità

Immagini acustiche. Ogni allievo cercherà delle parole la cui pronuncia suggerisca l'effetto acustico: zzzanzzzara, trrrrrrrrapano…

Immagini visive. Spi-go-lo, scintillio…

Immagini olfattive. Viole, capra…

Immagini tattili. Bambagia, spillo…

Stimoli dalle parole: emotività

Le parole suscitano in chi le dice emozioni diverse da persona a persona. Mentre ogni ragazzo ripeta la parola "mamma" gli altri individuano il sentimento principale che trasmette. Ripetere l'esercizio con la frase: "Oggi piove". Inventare altre frasi.

Stimoli dalle parole: logica

Le parole hanno anche un ruolo logico. A secondo del tono esprimono ad esempio un'affermazione o un'interrogazione, sottolineano un'intenzione invece di un'altra. Nella frase "Oggi Luca mangia una mela" sottolineare una sola parola per volta.

Lavoro sul testo (Lettura 5)

Scegliere un testo, ad es. una poesia:

1) Lettura e comprensione del testo.

2) Lettura con tono generale (ad es. malinconia, serenità…)

3) Sottolineare le parole che suggeriscono immagini sensoriali e leggerle.

4) Sottolineare le parole che suggeriscono immagini emotive e leggerle.

5) Interpretare la poesia tenendo presente i precedenti punti.