Si tratta della sintesi dell'incontro con Roberto Denti organizzato dalla Biblioteca di Ghedi (Brescia), martedì 14 gennaio 2003. La pubblicazione sul sito è autorizzata da Roberto Denti. La sintesi (e gli eventuali errori) sono esclusivamente di nostra responsabilità.

Narrativa giovanile d'impegno civile

di Roberto Denti

 

Due o tre anni fa i ragazzi smettevano di leggere con l'ingresso nella scuola superiore. Ora anche prima. C'è l'adeguamento del ragazzo alla società adulta e la società adulta propone un adulto non lettore (uno dei peggiori d'Europa). Perchè gli adulti vogliono che io legga, quando loro non leggono e sembrano campare benissimo senza libri?

In questo periodo non è la televisione a tener lontano dalla lettura, ma l'avvento di internet (tra i "navigatori" oltre un milione di ragazzi sono sotto i 14 anni) e dei videogame. Entrambi sono costosi e diffusi nella fascia sociale che potrebbe comprare i libri.

In questi anni si è aggiunto il fenomeno Harry Potter che non ha aiutato a vendere più libri. Un successo notevole, ma legato all'evento: è importante aver letto il tal libro, così come è importante avere quel determinato zaino, non è importante leggere o avere "uno" zaino qualsiasi. Sono state negative anche le ripercussioni sull'editoria che applicando le tecniche del marketing cerca di ripetere il successo di Harry Potter, senza tener conto che prima che uscisse Harry Potter non esisteva un libro del genere. Non dimentichiamo che la Rowling ha faticato molto per "vendere" il primo volume di Harry Potter, rifiutato da gran parte delle case editrici.

Sulla scia di Harry Potter sono di moda i libri che dovrebbero essere letti sia dagli adulti che dai ragazzi. Così non è stato per l'ultimo libro di Isabella Allende (che a me non è piaciuto) che ha avuto successo tra gli adulti, ma non tra i ragazzi.

Il ragazzo è indifferente al giudizio degli adulti: Pinocchio è stato imposto dai ragazzi, così come i libri di Roald Dahl. Non solo ne "Le streghe" c'è paura, ma il protagonista trasformato in topo non torna bambino, inaccettabile per l'adulto che pretende sempre un finale positivo. È vero che le fiabe orali hanno elementi di paura, ma sempre con un finale positivo; sono però rivolte ad un pubblico molto più giovane, per gli adolescenti questo non è importante.

È da notare che negli ultimi anni l'età dei lettori di Dahl si è abbassata, dai ragazzi delle medie si è passati alla quarta e quinta elementare, per certi libri anche alla terza. Il fenomeno ha riguardato anche altri autori, ad esempio Bianca Pitzorno. Ma l'abbassamento è forse generale.

Un sociologo americano ha detto: "I bambini, i ragazzi di oggi sanno molte più cose di quelle che capiscono". Terrei ben presente questo fatto, non possiamo paragonare il loro sviluppo logico a quello dell'adulto: a 8 anni ci sono ragazzi che usano il computer con una padronanza impressionante, ma questi stessi ragazzi credono alla Befana o a Babbo Natale. Un libro ai ragazzi può piacere anche se non lo capiscono completamente; è così anche per gli adulti, ad esempio quando è uscito "Il nome della rosa" di Eco a me è piaciuto nonostante non sia riuscito a capire alcuni riferimenti storici.

Quanto detto è ancor più vero per la poesia, sia quella per gli adulti che per le filastrocche dei ragazzi. Provate a dare un senso ad Abarabacicicocco (se un senso si può dare non è certo per bambini), perchè tutti la ricordiamo? 1) Non ci hanno obbligato a studiarla a memoria. 2) Non ce l'hanno fatta mettere in prosa. IL PIACERE DELLA LETTURA NON SEMPRE È COLLEGATO ALLA COMPRENSIONE. Lo stesso si potrebbe dire della pittura astratta. "Questo libro è bello", vuol dire "Questo libro mi emoziona", ma quello che mi emoziona oggi potrebbe non farlo domani, e quello che emoziona me potrebbe non emozionare te. I concetti che si trasformano in critica letteraria non vanno bene per i ragazzi. Si tace del fenomeno dei libri Harmony milioni di copie vendute ogni mese fuori dalle librerie. Il livello di questi libri non è basso, è un "non livello", ma è sempre più faticoso leggere Harmony che guardare un telefilm, questo vuol dire che la lettura è ancora un elemento emotivo che può gratificare. Io mi chiedo però se dopo 8 anni di scuola dell'obbligo si è in grado solo di leggere Harmony (Le femmine! I maschi neppure quello), vuol dire che la scuola dell'obbligo ha certamente dei limiti. Naturalmente nella scuola ci vuole la didattica della lettura, ma spesso manca il piacere della lettura, rovinato da schede e parafrasi quasi sempre presenti nei libri di narrativa scolastica. Oggi i ragazzi leggono di più di 30 anni fa, ma i fenomeni che hanno aiutato questa crescita, dai libri-game (che hanno dato una grossa spinta alle biblioteche pubbliche) a Piccoli Brividi (in regresso) sono extra scolastici.

In questi anni l'elemento fondamentale di molti libri per ragazzi è stata la paura, in Harry Potter questa è accompagnata dalla magia, ma la magia non la fa il mago, ma io (tutti i ragazzi si identificano in Harry Potter). Ora i libri sulla paura sono in regresso, in particolare Piccoli Brividi, probabilmente dopo l'attacco alle torri gemelle (anche se il fenomeno, meno evidente, era già in atto). Forse non a caso il nuovo fenomeno letterario è Geronimo Stilton: avventura, paura, ma anche ridere.

 

I ragazzi cercano libri che parlano di loro. Oggi i libri affrontano molti problemi, ma affrontarli non vuol dire risolverli. Il Vangelo dice di porgere l'altra guancia, ma con questo libro i cristiani sono andati in giro ad uccidere. Un libro non fa diventare buono. Un libro sull'amicizia non mi fa diventare amico se non ho l'ambiente sociale e psicologico adatto; una volta c'era il gruppo sociale del cortile o della strada, ma ora? Forse è per questo che i ragazzi si attaccano tanto ad internet o agli sms del telefonino. Interessarsi di certi problemi vuol dire soddisfare la curiosità: problemi familiari, sessualità, droga... In genere i ragazzi che si interessano del problema della droga più difficilmente cedono ad essa.

Nei libri c'è tutto. Se un ragazzo ha avuto una delusione amorosa con Anna può chiedere di un libro che parla proprio di quello e il bibliotecario può consigliare ad esempio Stargirl di Jerry Spinelli; ma dopo un po' forse si sarà stancato di Anna e gli si potrà magari consigliare un libro giallo. L'INTERESSE È MOMENTANEO, non si può collettivizzare un libro e questo è un errore della narrativa scolastica, da aggiungere agli altri errori della compilazione delle schede e della distribuzione della lettura da ottobre a giugno. Non si deve rinunciare all'attività didattica, ma per quello c'è già l'antologia.

Data questa situazione famigliare e sociale dei ragazzi d'oggi, cosa posso fare per offrire la possibilità di leggere? AIUTIAMOLI AD ESSERE CURIOSI. Questo vale sia per i libri di narrativa che per quelli di divulgazione. TRASMETTIAMO LE NOSTR EMOZIONI; Sanguineti diceva ad esempio che alle superiori non bisognerebbe cominciare Dante dalla prima pagina della Divina Commedia, ma dalle pagine che ci hanno emozionato, siano queste "Paolo e Francesca" o "Il conte Ugolino"...

SFRUTTIAMO LE OCCASSIONI. Nell'ultimo anno con le promozioni di "La Repubblica" e "Il Corriere" sono stati venduti 30 milioni di libri. Lo so che è un'operazione commerciale, ma trasformiamola in qualcosa di positivo. Fondamentale è la LETTURA AD ALTA VOCE. Pennac in "Come un romanzo" racconta che arrivato in un liceo di Parigi, trova i ragazzi senza motivazioni; un giorno entra in classe e inizia a legge ad alta voce un libro. Dopo cinque minuti:

-Professore dobbiamo fare il riassunto?

-No

Dopo un po' -Perché ce lo legge?

-Perché questo libro mi piace e penso che possa piacere anche a voi, se vi piacerà continuerò a leggerlo.

-Ma noi cosa dobbiamo fare?

-Niente

I ragazzi sono "catturati" e molti si procurano il libro, certo non tutti.

Nella prima infanzia leggere vuol dire "ascoltare leggere" e leggere le immagini: la mamma legge Biancaneve ed il bambino guarda le figure, ma oggi le mamme hanno poco tempo di leggere Biancaneve e fanno vedere le videocassette.

La lettura ad alta voce è gratuita, chi legge mi vuol bene!

 

Roberto Denti: Preistoria e attualità della promozione della lettura. L'esperienza di un osservatore tra libri e iniziative.